Siamo giunti alla fine del girone di andata del campionato di Seconda Categoria ed anche per il mister Luca Babini è tempo di bilanci su questa prima parte della sua esperienza “marradese”.
Dal punto di vista dei risultati pensavo, francamente, di poter chiudere l’andata a 16-18 punti, previsione non azzardata perché – visto l’andamento di alcune partite – questo punteggio era in effetti possibilissimo. Ora, ovviamente, serve molto impegno e molta attenzione da parte di tutti, in modo da affrontare il girone di ritorno con il piglio giusto già dall’inizio, visto che alla ripresa dei giochi molte partite saranno fondamentali (il calendario propone in rapida sequenza Brisighella, Casola Valsenio, Mordano e Bagnara). Non a caso ho programmato un riaccenno di preparazione atletica proprio durante le festività in modo tale da farci trovare pronti alla ripartenza.
Dal punto di vista del gruppo e della sua gestione, invece, c’è stato inizialmente un ovvio periodo di “conoscenza reciproca” che poi mi ha portato ad avere un buon rapporto con tutto lo spogliatoio, ovviamente con soliti e prevedibili confronti, qualche volta “accesi” (ma nulla di insormontabile…).
Durante il girone di andata mi sono comunque trovato, mio malgrado, a ricevere molte critiche, talvolta anche sgarbate, indifferentemente dai risultati ottenuti. Le critiche, specie se costruttive, sono ben accette, ma devono rimanere nei limiti del buon senso e dell’educazione… Chi viene al campo sportivo e non è soddisfatto della prestazione della squadra ha, certamente, le sue buone ragioni per criticare, però quello che sfugge a molti è che l’andamento delle gare dipende esclusivamente da quello che succede durante gli allenamenti infrasettimanali e, quindi, le scelte dell’allenatore sono in gran parte – e giustamente – legate a questo. Bisogna considerare, perciò, che alcuni giocatori, per motivi di studio o lavoro, non si allenano da tempo e quindi non possono essere impiegati in gare ad alta intensità e con campi pesanti, non avendo una condizione fisica ottimale. Bisogna ricordarsi anche che alcuni giocatori, da tempo alle prese con infortuni, hanno dato la loro disponibilità a giocare ed allenarsi pur “soffrendo” ma ovviamente non riescono a dare il loro totale apporto alla squadra. Anche i portieri – per motivi di lavoro ed infortuni – spesso sono mancati all’allenamento e questo limita la possibilità di allenare la squadra su questioni specifiche (vedi le palle inattive), mentre altri giocatori devono ancora acquistare la necessaria continuità negli allenamenti e questo, in una categoria come la Seconda, è un problema perché le squadre avversarie sono ben attrezzate, ben organizzate e spesso possono contare su giocatori di esperienza che possono mettere in difficoltà chiunque. In tempi non sospetti (già molto prima dell’abbandono della squadra – episodio per me, personalmente, spiacevole – da parte di Naldoni) ho lamentato un calo di intensità negli allenamenti tale da rischiare un calo delle prestazioni della squadra e motivo di alcuni avvicendamenti in formazione.
Spesso, poi, si parla di giocatori fuori ruolo, ma è vero che la rosa della Marradese non ha due o tre giocatori per ruolo e, quindi, bisogna fare di necessità virtù ed è normale che un allenatore cerchi di capire quali sono i giocatori che possano dare alternative in altri ruoli per dare un equilibrio alla squadra, senza contare che oggi – a mio modesto avviso – un buon giocatore deve essere pronto a ricoprire più ruoli in base alle necessità della squadra.
Voglio anche fare una considerazione sull’approccio mentale alle partite, visto che a volte mi si “accusa” di trasmettere un atteggiamento remissivo alla squadra. Mai e poi mai ho chiesto alla squadra di fare catenaccio o di giocare solo in difesa: discorso diverso è quello di giocare (specie se hai a disposizione una sola punta, per giunta acciaccata) cercando di fare delle ripartenze, cosa che ultimamente non ci è riuscita bene per tutta una serie di problematiche (infortuni, squalifiche, giocatori in condizione non ottimale) e, soprattutto, per una sorta di “paura” mentale che ci è venuta dopo le partite con Dinamo e Ponticelli, i cui risultati negativi ritengo non siano stati certo legati a cali fisici, ma ad una serie di errori generalizzati. È vero, infine, che abbiamo inserito in rosa diversi ragazzi giovani meritevoli che, però, sono alla prima esperienza di prima squadra e di conseguenza dobbiamo dare loro il giusto tempo per capire certe dinamiche, sia in allenamento che in partita, e certo pressioni eccessive non li aiutano…
Detto tutto questo, mi auguro che da parte di tutti – memori di quanto accaduto nel girone di andata – ci sia più impegno, più continuità negli allenamenti, più equilibrio e più rispetto reciproco nei comportamenti dentro e fuori dallo spogliatoio e, soprattutto, in campo per cercare di mettere fine al lungo elenco di ammoniti, diffidati ed espulsi…
Il mio bilancio personale è, comunque, assolutamente positivo perché il rapporto con i ragazzi e con la società è ottimo e, quindi, avanti così…
Auguri sinceri di Buone Feste a tutti.


