Non fa in tempo a finire la stagione 2013/14 che arriva il primo pezzo di Bruno Naldi sulla stagione entrante.
Si è appena spenta l’eco del favoloso mini torneo fra vecchie glorie in occasione della Festa dello Sport – vinto peraltro dal “FRITTOMISTO” – che iniziano ad arrivare le prime notizie sulla Marradese che sarà La prima e fondamentale riguarda la nuova guida della prima squadra che anche per la stagione 2014/2015 giocherà in Seconda! Nome nuovo, dicevo, e che nome: finalmente GIAN BATTISTA ZAMBELLI!!! Sì, è proprio lui, TORO, che, dopo un girovagare fra i più prestigiosi settori giovanili dell Emilia-Romagna, da oramai tre anni si dedica alle prime squadre senza farsi mancare niente, neppure il calcio femminile.
Cominciamo dall’inizio, mister. Vorrei con te ripercorrere le tue tappe da allenatore.
«Inizio nel 1989, a 31 anni, con una squadra di Pulcini di cui conservo ancora il meraviglioso ricordo della prima partita, poi comincia il mio girovagare fra i settori giovanili della bassa faentina, toccando Brisighella per poi trasferirmi alla Virtus, dove mi fermo per almeno quattro anni, poi, nell’ordine, Modigliana e Russi. Poi il salto nel calcio dei “grandi” con il Casola e, anno scorso, al Forlì con una C1 femminile».
Ed ora l’occasione che aspettavi da tempo. Emozionato?
«Direi di più: non solo emozionato, ma quasi commosso!!! I motivi sono due e ci tengo proprio a dirteli. Il primo è il ritorno alle origini: di qui son partito nel mio girovagare fra le varie panchine e qui volevo ritornare per fare il salto in alto. Qui dove vivono la mia famiglia, i miei genitori, qui fra i miei monti dove respiro l’aria di casa mia. Il secondo riguarda i miei ragazzi, quei piccoli che ho lasciato Pulcini ed ora ritrovo uomini maturi, pronti ancora una volta a seguirmi ed io pronto ad accompagnarli verso nuovi successi».
Parliamo del tuo progetto. In quanti anni hai intenzione di svilupparlo?
«Il mio progetto per la Marradese riguarda un percorso di crescita. Diciamo che il 70% li conosco sia come uomini che come calciatori, gli altri li conoscerò e cercherò di trasmettere loro il mio concetto di calcio che può portarci a qualsiasi risultato con ambizione, voglia di giocarsela sempre e contro chiunque, rispettandosi fra compagni e rispettando anche gli avversari, sempre e comunque determinati a centrare l’obiettivo che rimane vincere un campionato nei prossimi tre anni».
E ora perché non ci spieghi come è avvenuto l’avvicinamento alla tua nuova panchina ?
«Tutto comincia dai fratelli Naldi, che mi spingono ad avvicinarmi al presidente con un primo incontro in cui conosco un uomo serio e maturo e profondamente innamorato della sua creatura. In passato fra me e lui c’era stato un piccolo screzio che ci aveva diviso causa Graticola d’Oro ed invece, a distanza di venti lunghi anni ho trovato un uomo con le mie passioni, il calcio, e l’amore per il proprio paese. Questo ci ha fatto capire che i tempi erano maturi per il mio sogno e per le sue ambizioni .Proprio così, è ambizioso anche Badiali… Quello che non dice è il suo sogno di vincere da presidente il campionato».
È inutile essere così formali, ci conosciamo da sempre. Cosa ti aspetti dal tuo prossimo campionato?
«Mi ripeto, ma voglio essere sincero. Voglio partire da subito con una classifica da guardare spostando l’occhio sul lato sinistro, concentrandomi nel trasmettere ai miei ragazzi la mia voglia di calcio e la mia ambizione di stare lassù, negli alti piani».
Li conosci quasi tutti: da chi ti aspetti il miglioramento maggiore? Chi sarà il “lider maximo”?
«È un po’ presto per parlare di leader, però posso rivelare che avevo già individuato chi scegliere come capitano e lui mi ha risposto che i senatori sono tanti e che i gradi si conquistano sul campo. Segno di maturità e di voglia di stupirmi».
Ed ora un pensiero tuo personale. Come te lo immagini il debutto, lassù al “Nannini”?
«Che emozione nel salire quei tre gradini che dagli spogliatoi portano al campo… Rischio di inciampare, è un po’ come ritornare indietro nel tempo a 25 anni fa con i miei ragazzi al fianco. Quasi un’emozione poetica».
Rivoluzione in difesa… Ci vuoi anticipare che fanta mercato ci attende?
«Sì, è quella la zona di campo con maggiori novità ma – spero – non solo. Dietro, oltre al ritorno del magico NOCE, Luca Innocenti, da novembre dovremmo poter contare su di un lusso assoluto per questa categoria che risponde al nome di Matteo Sartoni. Inoltre, c’è il gradito ritorno di Tommy Naldoni e di Matteo, un altro Naldi nella Marradese. Non vorrei dimenticare nessuno, ma credo che della mia nostalgia manca una pedina fondamentale… Sì proprio CONSO, che per il momento sembra intenzionato solo a fare la preparazione, poi chissà».
Chi ti seguirà in questa nuova avventura?
«Ho già con me una nuova figura, un mister in seconda che risponde al nome di Gian Paolo Cappelli, in arte GUERRA, che mi sosterrà e mi aiuterà nella preparazione e realizzazione degli allenamenti e mi seguirà in panchina. Per ora mi manca solo un preparatore dei portieri…
È un fiume in piena, il nostro nuovo mister, una bomba d’acqua che speriamo ci porti su una lunga onda, verso una stagione intensa e magari piena di successi ed ora, mentre scrivo, mi tornano in mente le parole con cui ha esordito in questa lunga chiacchierata: “Bruno non è vero che a Marradi non si può fare del buon calcio ed io sono qui per dimostrarlo”.
Avanti tutta, Toro. Io ci credo!!!







